ADERENZA TERAPEUTICA 4.0 UNA PIU’CONCRETA SINERGIA TRA MEDICO DI MEDICINA GENERALE E FARMACISTA PER MIGLIORARE LA SALUTE PUBBLICA

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Giovedi’ 10 ottobre 2024, presso la sede dell’Ordine dei Farmacisti di Reggio Emilia, si e’ svolto un interessante incontro tra medici di medicina generale e farmacisti della provincia di Reggio Emilia, aventi come relatori il dott. Giuseppe Delfini, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti ed il dottor Davide Favali, medico di medicina generale del distretto di Reggio Emilia. La serata aveva come obiettivo l’approfondimento di tematiche comuni alle due professioni riguardanti il problema dell’aderenza alla terapia da parte dei pazienti e come migliorarla, discutendo anche proposte di collaborazione sul territorio tra medici e farmacisti, dal momento che:

– Legge 502: collaborazione interprofessionali tra le due figure, che appare ancor più necessaria alla luce della riorganizzazione territoriale in atto in cui si ritiene utile sviluppare un modello che veda queste due figure contigue, complementari rispetto all’assistenza.

 

2 – Il Patto per la salute 2014-2016, inoltre, individua, all’articolo 5, comma 7, la Medicina di iniziativa e la Farmacia dei servizi come “modello assistenziale orientato alla promozione attiva della salute, anche tramite l’educazione della popolazione ai corretti stili di vita, nonché alla assunzione del bisogno di salute prima dell’insorgere della malattia o prima che essa si manifesti o si aggravi, anche tramite una gestione attiva della cronicità.

Tra le poche cose buone lasciate in eredità dal Covid, vi è la diffusa consapevolezza dell’importanza della sanità territoriale.

Abbiamo sempre dato troppo per scontato l’esistenza ed il funzionamento di questa parte fondamentale del sistema sanitario, ma dal Covid in poi, tra scarsità di risorse e di personale, sono affiorate in merito alcune domande e alcune problematicità alle quali prima o poi si dovranno dare risposte condivise. Si è inoltre toccato con mano che se le fondamenta della sanità, la parte della sanità più vicina al paziente, regge, tutto il sistema sta in piedi; altrimenti crolla il castello.

Ha detto l’assessore regionale alla sanità, in un incontro pubblico di inizi maggio: nella sanità, o si vince sul territorio o non si vince…e se le prime ‘case della salute’ cui porre attenzione fossero queste?

I primi punti di riferimento per qualsiasi paziente, per qualunque tipo di necessità (cronica o emergenziale), sono le farmacie e i mmg, il cui ruolo e le possibilità di intervento, azione e servizio, sono radicalmente cambiati in questi anni.

Alcuni esempi: esami e controlli che prima era obbligatorio eseguire in ospedale (controlli di parametri sanguigni, ecg, holter, ecografie…) ora si possono fare anche a km zero. Stessa cosa per prenotare visite ed esami in ospedale o fare altre cose ‘burocratiche’ legate al sistema sanitario (spid-fse, ritiro di referti…).

Prima del Covid, ognuna di queste professioni era più interessata a coltivare il proprio ‘orto’, la propria area o sfera d’azione senza curarsi troppo del resto. E’ nata una nuova consapevolezza dal Covid in avanti? La necessità di interazione è andata avanti? Ha preso piede come consapevolezza? Se sì, quale realtà esiste ora? Prima del Covid sicuramente la separazione tra le due professioni era netta. E’ vero: la legge dei servizi è di prima del Covid, ma forse il boom di attenzione su di essa c’è stato solo coi tamponi e coi vaccini…Possiamo parlare di una nuova fase professionale per quanto ci riguarda?

Un fenomeno che ha riguardato indistintamente tutti, a prescindere da età, professione e ruolo sociale, è quello dell’evoluzione tecnologica. Pensiamo un attimo alla digitalizzazione: i meno giovani di noi ricordano sicuramente l’impatto sulla professione, sul modo di lavorare e su certi meccanismi psicologici, di certe innovazioni tecnologiche (l’introduzione del magazzino registrato informaticamente e degli ordini compilati e spediti a computer per le farmacie e della ricetta dematerializzata per i medici.

A parte il periodo di rodaggio, parliamo di cose che ora sembrano banali, ma che hanno migliorato il modo di lavorare e aumentato il tempo a disposizione per i pazienti. Pensate a quanto tempo risparmiano i medici non dovendo scrivere a mano le ricette, o trovandosi con un click a video la storia del paziente, o che possono vedere le richieste di visite o ricette su w.app e non stando ulteriori ore e ore al telefono…Spedire gli ordini quotidiani, per le farmacie, solo per fare un esempio, ha fatto risparmiare ore di telefono ogni giorno…per non parlare della comodità di trovarsi tanti aggiornamenti normativi on line, senza dover sfogliare le gazzette ufficiali (qualcuno ricorda la confusione della prima entrata dei farmaci in classe A, B o C…?)…Potremmo poi parlare anche di quanto vadano meglio le cose avendo esami fatti in pochissimo tempo, o avere a computer la storia clinica e farmacologica di un paziente, poter avere a computer l’analisi delle interazioni e degli effetti collaterali di più farmaci…Insomma, la tecnologia ha cambiato la vita. Si può fare qualcosa di altro per migliorare il rapporto tra farmacisti e mmg, il tutto a favore dei pazienti ovviamente, utilizzando la tecnologia?

Parliamo ancora di tecnologia e proviamo ad approfondire questo argomento: tra farmaci ritirati in farmacia, farmaci ritirati in ospedale, farmaci da banco senza prescrizione, integratori, può essere che né il mmg né il farmacista abbiano il quadro completo della situazione di un paziente.

Come fare per condividere queste situazioni almeno per i pazienti più complessi o fragili?

Stesso concetto per esami e controlli fatti in autonomia dal paziente in farmacia: potrebbe essere utile una condivisione ‘normata’ condivisa da tutti, paziente compreso, di tali esami? Come fare? Migliorerebbe la cura e la presa in carico del paziente?

DOMANDA-DIBATTITO: Quali possono essere le conseguenze della mancanza di condivisione, dialogo, contatto, fiducia, tra questi professionisti, riferendoci ai pazienti, al singolo paziente ma a tutta la comunità? Cosa fare per migliorare lo scambio di informazioni e l’attenzione dovuta al paziente?

Parliamo ancora di collaborazione e intesa reciproca ‘sul campo’, parliamo di ricetta, piani terapeutici, formalismi vari…..in sostanza, il terreno comune sul quale, anche se a distanza, si ritrovano farmacisti e mmg. Esistono tantissime regole e tantissime cose e notizie da tenere presente in fase di compilazione di una ricetta, dispensazione o meno (se manca un formalismo il farmaco non si può dispensare….è giusto?) dei relativi farmaci, informazioni conseguenti da fornire, possibilità o meno di compilare il piano terapeutico ed i relativi rinnovi, di consegnare o meno un farmaco senza tale piano, del controllo di tale piano….. Esiste un modo per far quadrare il cerchio, dando modo a questi professionisti di comunicare in tempo reale o quasi, condividendo tutte le informazioni necessarie?

Restiamo ancorati al farmaco: per consentire ai mmg una più diretta e precisa responsabilizzazione nella prescrizione dei farmaci, oltre ad una maggiore condivisione di notizie, si potrebbe intervenire a livello normativo-organizzativo? Dei farmaci comprati o ritirati in generale abbiamo già detto.

Ma ci sono regole o ‘norme-circolari’ che limitano la prescrizione medica, mettendo la scelta del medico in secondo piano rispetto alle necessità di risparmio e controllo economico della asl? Esistono possibilità di collaborazione tra medici e farmacisti per affrontare e migliorare questa situazione?

Per esempio: tasto dolente di ogni cura è rappresentato dalla scarsa aderenza e dalla bassa persistenza alle cure, soprattutto se complesse. Cosa potremmo fare, come medici e farmacisti, sempre avendo nel mirino la salute ed il benessere del paziente?

Un terreno di confronto interessante tra mmg e farmacisti è sicuramente quello dei vaccini. Si possono migliorare in tema le collaborazioni e le interazioni? Contatto tra pazienti e medici: può essere utile studiare un modo (e quale) per mettere a contatto il paziente direttamente col medico? La tecnologia e la telemedicina in senso lato (tele-visite, tele-consulti, video chiamate dalla farmacia…) potrebbero interessare e aiutare?

Allargando il tiro, si potrebbe parlare di collaborazione tramite tutti i servizi, che si possono per legge erogare in farmacia, della farmacia dei servizi: esami sangue capillare, tamponi, fse/spid, aderenza terapeutica, eccetera….Stante anche la difficoltà economica della asl, e l’esistenza già di tante realtà (mmg e farmacisti, che erogano servizi), la possibilità di collaborare, di integrare strumenti, servizi e professionalità, è un’opportunità o una chimera?

Alla luce di queste considerazioni, può essere interessante aprire nuovi canali comunicativi e collaborativi? Quali e come strutturarli? Può essere utile avere un tavolo di confronto periodico e regolare, su queste tematiche? Allargato eventualmente a chi? In sostanza, come regolare, coordinare e rendere il più possibile certa questa collaborazione tra professionisti?

Cura, benessere, stili di vita, gestione a 360° del farmaco….: quali potrebbero essere le iniziative messe in atto in collaborazione tra questi professionisti? Potrebbe essere utile stilare un programma di lavoro comune? Approntare un calendario di iniziative comuni nei confronti della cittadinanza e della platea dei pazienti? E verso la scuola, cosa potrebbe essere fatto, per non lasciare le cose solo legate alle iniziative sporadiche di qualcuno, o alla buona volontà di pochi ‘eroi’?

 

Alcune delle proposte esplorate durante la serata sono state:

  • Collaborazione nella prenotazione pei pazienti per la campagna vaccinale per influenza – Covid19 – Pneumococco (e probabilmente Herpes-Zoster)
  • Segnalazione tramite SMS o telefonata dell’imminente scadenza di un piano terapeutico di un farmaco (oppure all’atto del ritiro del farmaco verificare sempre la data di scadenza del piano e segnalare al paziente che l’erogazione successiva non potra’ essere effettuata in modo che si adoperi per un rinnovo tempestivo)
  • Pazienti diabetici in GI MMG-Diabetologia: possibilita’ di esecuzione periodica di glicemia a digiuno e riconoscimento dell’analisi del sangue capillare da parte delle ASL come effettivo prelievo ematico degli esami di screening (glucosio-emoglobina glicata- creatinina-colesterolo totale e HDL, trigliceridi).
  • Certificati attività sportiva non agonistica: studiare collaborazione tra farmacie che eseguono l’ECG in telemedicina e medico certificatore.

Sicuramente la serata e’ stata molto proficua ed ha creato i presupposti per future collaborazioni ed incontri periodici fra le due categorie di professionisti, in prima linea sul territorio per assicurare ai cittadini misure di sanità territoriale efficienti e sicure.

A seguire le diapositive della serata:

ADERENZA TERAPEUTICA – FEDERFARMA