Molti lavori in letteratura indicano un’incidenza maggiore di eventi cardio e cerebrovascolari nella popolazione generale legata all’uso prolungato di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Lo scopo di questo studio era valutare se l’utilizzo di FANS associato o meno all’assunzione di aspirina in pazienti con coronaropatia stabile fosse associato ad un aumento di eventi maggiori cardiaci o cerebrali.
Pertanto sono stati analizzati retrospettivamente i 23.728 pazienti europei del registro REACH; di questi, l’87% era sintomatico con coronaropatia nota mentre il 13% era asintomatico con multipli fattori di rischio. I pazienti sono stati suddivisi in base alla terapia assunta in 4 categorie: no ASA/no FANS (32.5%), solo ASA (60.8%), solo FANS (2.6%), FANS+ASA (4.1%). Il follow-up a 2 anni (ottenuto per il 93% della popolazione) ha mostrato come l’incidenza di infarto miocardico e stroke fosse rispettivamente del 1.9% e 3.1% mentre l’incidenza di sanguinamenti dell’1%. Tuttavia, all’analisi univariata l’assunzione di FANS è risultata essere indipendentemente associata ad un’incidenza maggiore di stroke (OR 1.635; 95% CI 1.239–2.159, p<0.001) e ad una maggiore tendenza al sanguinamento (OR 1.554; CI 95% 0.960–2.51, p=0.07). Questi dati sembrano quindi confermare il maggior rischio di eventi cerebrovascolari legati all’uso di FANS anche in questo sottogruppo di pazienti ma sono sicuramente necessari ulteriori convalide da parte di grossi trial randomizzati come lo studio PRECISION.Fonte: Int J Cardiol. Volume 163, Issue 3, Pages e39-e52, 221-344 (10 March 2013)