Digitando “obesity” Google restituisce quasi 80 milioni di risultati che rimandano a poche indiscutibili evidenze scientifiche e a innumerevoli siti web che alimentano miti e false credenze sulla vera epidemia del 21° secolo.
Esasperati dalle idiozie sul tema che condizionano pratica clinica, priorità della ricerca, scelte dei pazienti e politiche sanitarie, Casazza K et coll. hanno pubblicato oggi sul N Engl J Med una rigorosa tassonomia di falsi miti, supposizioni e certezze sull’obesità, corredata dalle opportune evidenze scientifiche.
I falsi miti: ovvero le inossidabili credenze popolari che resistono a dispetto di robuste evidenze scientifiche che dimostrano il contrario.
- Cambiamenti piccoli e duraturi mirati al consumo di calorie producono grandi effetti sul peso nel lungo termine.
- Nel trattamento dell’obesità è fondamentale porre obiettivi realistici per evitare che i pazienti si sentano frustrati e perdano così meno peso.
- Una perdita di peso rapida e consistente determina a lungo termine risultati meno rilevanti rispetto a una perdita di peso lenta e graduale.
- Valutare la disponibilità a intraprendere una dieta è importante per aiutare i pazienti che vogliono dimagrire.
- Le lezioni di educazione fisica, così come attualmente impartite nelle scuole, rivestono un ruolo importante nel prevenire o limitare l’obesità infantile.
- L’allattamento al seno previene l’obesità.
- Durante un rapporto sessuale vengono bruciate da 100 a 300 calorie a testa.
Le supposizioni: ritenute per lo più verità indiscusse non sono mai state dimostrate né smentite dalla ricerca (aree grigie).
- Fare regolarmente colazione (rispetto a saltarla) previene l’obesità.
- Nella prima infanzia apprendiamo abitudini relative all’esercizio fisico e all’alimentazione che influenzeranno il nostro peso per tutta la vita.
- Mangiare più frutta e verdura permette di dimagrire, o di non prendere peso, anche in assenza di altri cambiamenti comportamentali o ambientali.
- La continua alternanza di aumenti e cali ponderali (es. dieta a yo-yo) si associa a un aumento della mortalità.
- Gli spuntini contribuiscono all’aumento di peso e all’obesità.
- La disponibilità di marciapiedi e parchi in un contesto urbano influenza l’obesità.
I fatti: ragionevoli certezze supportate da adeguate evidenze scientifiche
- I fattori genetici giocano un ruolo importante, ma ereditarietà non è sinonimo di destino: infatti, piccoli cambiamenti ambientali possono determinare un calo ponderale analogo ai farmaci più efficaci.
- Le diete sono molto efficaci per perdere peso, ma provare a mettersi a dieta o raccomandare a qualcuno di farlo in genere non ha grandi effetti a lungo termine.
- Indipendentemente dal peso corporeo o dalla perdita di peso, l’incremento dell’attività fisica migliora la salute.
- A lungo termine un’adeguata attività fisica aiuta a mantenere il peso forma.
- Il persistere delle condizioni che favoriscono il dimagrimento facilita il mantenimento del peso forma.
- Per i bambini in sovrappeso, i programmi che prevedono il coinvolgimento dei genitori e del contesto familiare sono più efficaci per ottenere calo ponderale e mantenere il peso forma.
- La fornitura di pasti e l’utilizzo di prodotti sostitutivi dei pasti aiuta a perdere più peso.
- Alcuni farmaci possono aiutare i pazienti a perdere peso in maniera significativa e a mantenere i risultati ottenuti per tutto il periodo di assunzione.
- In pazienti selezionati, la chirurgia bariatrica determina una riduzione di peso a lungo termine e riduce sia l’incidenza del diabete, sia la mortalità.
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